Cinzia Dicorato
La mostra L’Arte nel Vento ha visto la sua anteprima il 27 agosto del 2021 nella città di Andria nell’ambito del Festival Internazionale di arti performative e arti visive “Castel dei Mondi” che ogni anno si svolge nella città pugliese. La sua natura itinerante, il suo essere una mostra zingara la porta per la sua seconda tappa a Padova. Il gruppo originario di dodici artiste si è ampliato accogliendo altre artiste sia per l’occasione di questo secondo evento, sia per la necessità di aver un gruppo più numeroso da presentare nelle altre città in programma. La presenza a Padova della mostra ha visto l’esigenza di inserire nel gruppo anche artiste di questa città. L’incontro tra il collettivo de “L’Arte nel Vento” con il Centro Pandora ha dato luogo ad un rapporto sinergico e collaborativo che si muove nell’idea di esprimere attraverso l’arte i temi del mondo visti con lo sguardo femminile. Per questo il titolo LE DONNE RI-GENERANO IL MONDO proposto dal Centro Pandora. Vista nella sua totalità la mostra rappresenta per buona parte la complessità di questi tempi tragici, di una umanità incapace di guardare nell’abisso che sta creando. Ai problemi dei cambiamenti climatici, causati da un rapporto con la natura predatorio e poco rispettoso che ha prodotto anche una pandemia mondiale, si aggiunge una guerra devastante nel cuore dell’Europa. Una guerra che oltre a distruggere e massacrare vite umane, uomini, donne, giovani e anziani e tanti bambini, produce un inquinamento che resterà a lungo sul nostro pianeta. Pensate ai tanti residui bellici, alle bombe inesplose che resteranno a lungo sul territorio ucraino, ci vorranno anni per sminarle e per eliminare tutti questi materiali bellici.
È su questo mondo che l’arte prodotta dalle artiste del gruppo “L’Arte nel vento” si interroga e cerca di rappresentare.
Molto tempo prima.
Che ci gettassimo su petrolio, ferro e ammoniaca
C’era ogni anno
Il tempo degli alberi che
Verdeggiavano irresistibili e violenti.
Noi tutti ricordiamo
I giorni più lunghi
Il cielo più chiaro
L’aria mutata
Della primavera destinata a venire.
Ora leggiamo nei libri
Di questa celebrata stagione
E pure da molto tempo
Non sono stati scorti sulle nostre città
I famosi stormi di uccelli.
La gente ancora seduta sui treni è la prima
A sorprendere la primavera.
Le pianure la mostrano
Nell’antica chiarezza.
Certo negli spazi sembrano passare tempeste:
Esse toccano solo le nostre antenne.
Bertolt Brecht, La primavera non c’è più