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“Albera” 2022

Maurizia Manfredi nasce nel 1955 a Padova. All’età di 21 anni incomincia il suo percorso artistico con il compagno di vita. Seguono lustri dedicati alle arti grafiche e pittoriche, a mostre e a meeting artistici in Italia e all’estero. Si dedica anche all’insegnamento della pittura. Da molto tempo è la creta da modellare che attira la sua attenzione e conduce le mani. Durante i suoi soggiorni a Tonezza del Cimone, una località nell’alto Vicentino, immersa nella natura dove il “faggio regna sovrano” l’osservazione degli alberi gli ha sempre suggerito forme umane nascoste nel tronco. È così che nasce “L’Albera”. Una metamorfosi, l’immagine di un corpo femminile si fonde con il tronco diventando cosa unica. Per l’artista questa rappresentazione rientra nell’idea della circolarità della vita e della morte che passa attraverso il percorso della passione e del sacrificio.

“Quando siete uscite voi a incrociare la mia vita, proprio lì alla penultima curva del covid, in una stanza di tutte donne mascherate e motivate, tutte consapevoli delle crescenti problematiche tra genere umano e ambiente, tra uomo e natura…ecco che ne è uscita l’altra rappresentazione della morte che è vita, è passione per la vita, nonostante tutto. Forse questo è il ruolo del femminile, l’Albera appunto.”

L’opera è realizzata su un lenzuolo sul quale è stato steso uno strato di sabbia, vinavil e polvere pozzolana di Ercolano. Il disegno è stato realizzato con la sanguigna secca. Colori: smalti acquaragia, pigmenti mesticati con l’olio di lino. Una tecnica mista che sposa materiali antichi e materiali moderni. La stesura iniziale fa pensare ad un affresco, più precisamente ad una sinopia che si è completata con l’uso dei colori che hanno fatto emergere il corpo femminile. La metamorfosi finale che ha trasformato il corpo femminile in un’Albera. Segno del sacrificio estremo della natura.