PREVENIRE LA VIOLENZA GARANTENDO LIBERTA' E DIRITTO DI SCELTA

Malak Mattar,

Desideriamo sensibilizzare le cittadine e i cittadini padovani sulle radici della violenza maschile contro le donne, sull’educazione al rispetto, alla non violenza.

Pensiamo sia importante dare informazioni e fornire dati sulla diffusione della violenza di genere e sulle sue caratteristiche in molti paesi del mondo.

Ci proponiamo di creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione” e di promuovere una cultura della prevenzione e della non-violenza.

Molta strada è stata fatta negli ultimi 40 anni, molte leggi sono state emanate nel mondo, in Europa e in Italia a difesa delle donne. Ma ne rimane ancora da fare sul fronte culturale, per combattere gli stereotipi e le discriminazioni, per superare la mentalità patriarcale violenta che non sopporta la libertà e il diritto di scelta delle donne.

Con la consapevolezza che solo con la lotta e insieme, prendendoci “cura del mondo” giorno per giorno si riuscirà a fermare e prevenire la violenza degli uomini sulle donne.

CENTRO PANDORA    DONNE IN NERO

“Ogni atto di violenza fondata sul  genere che abbia come risultato, o che possa avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata(Dichiarazione delle Nazioni Unite  sull’eliminazione della violenza contro le donne,  1993)

TIPOLOGIE DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE

v Linguaggio sessista ovvero la molestia fisica e verbale (catcalling), o anche la gogna pubblica a cui è condannata una donna che vuole affermare il proprio diritto alla libertà e alla scelta (“se l’è andata a cercare” – slut shaming).

v Violenza economica disparità salariale, totale controllo delle risorse economiche e del denaro da parte del partner, spesso anche con il divieto di accesso al mondo del lavoro.

v Stalking: atti persecutori e le molestie reiterate, possono essere contatti diretti con la vittima, quali minacce, chiamate e messaggi insistenti, pedinamenti, appostamenti vicino all’abitazione della vittima, danneggiamento di oggetti di proprietà, tali da creare nella vittima uno stato di ansia e paura costante.

v Condivisione non consensuale di materiale intimo: condivisione di immagini sessualmente e intimamente esplicite che avviene senza il consenso della vittima.

v Violenza sessuale: quando la vittima è costretta con la forza, sotto minaccia, o in stato di incoscienza, ad avere rapporti sessuali. La violenza sessuale include lo stupro, le violenze sessuali di gruppo e le molestie a sfondo sessuale.

v Violenza domestica: avviene dentro le mura domestiche ad opera del partner convivente che esercita violenza fisica (schiaffi, strattonamenti, pugni, calci, uso di armi o altri oggetti che provochino dolore, tentativi di strangolamento, soffocamento, bruciature) e psicologica (denigrazioni, uso di un linguaggio che tende a svalutare la vittima, forme di isolamento della vittima da vari contesti sociali, imposizione di certi comportamenti e altro ancora).

v Femminicidio: Uccisione di una donna o di una ragazza, ma anche qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in quanto donne, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.

QUALI LEGGI NEL MONDO

CEDAW – Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, è stata prodotta dall’ONU nel 1979 e approvata nel 1981 diventando il più importante strumento internazionale giuridicamente vincolante in materia di diritti delle donne.

AGENDA ONU 2030 – una lista di 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030 e incentrata sulla tutela dei diritti umani. Tra gli obiettivi principali, al punto 5, è stato posto il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’eliminazione di discriminazione e violenza contro donne e ragazze.

In Europa

Convenzione di Istanbul – Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, stilata l’11 maggio 2011 e ratificata dall’Italia con la legge 77/2013.

Si delineano gli obiettivi, le misure e le azioni che dovrebbero attuarsi negli stati aderenti circa la prevenzione, la protezione e il contrasto alla violenza di genere. La convenzione è stata firmata finora da 34 stati, e ratificata solo da 12 paesi. Sebbene l’UE abbia firmato la Convenzione il 13 giugno 2017, sette Stati membri non l’hanno ancora ratificata: Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Lituania, Lettonia, Slovacchia e Regno Unito. Nel 2021 la Turchia ha revocato la propria adesione alla Convenzione.

In Italia

Legge 66/1996 – La violenza sessuale, in precedenza definita un reato contro la pubblica moralità e il buon costume, grazie a questa legge, diviene reato contro la persona e la sua libertà sessuale.

Legge n. 154/2001 “Misure contro la violenza nelle relazioni familiari” – ha introdotto importanti disposizioni per la protezione delle persone dalla violenza attuata all’interno dei nuclei familiari. In particolare sono stati introdotti gli articoli che sanciscono l’allontanamento dall’ambiente familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e dai suoi cari, e prevedono la protezione della persona offesa dal coniuge o dal convivente.

Legge 7/2006 – “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”.

Legge n. 38/2009 – “Atti persecutori”, la legge contro lo stalking

Legge 69/2019 cosiddetto “Codice Rosso”: Il Codice Rosso ha provveduto ad accrescere le sanzioni già previste dal Codice Penale per i delitti contro la persona (in questo caso le donne) come l’accelerazione per l’avvio del procedimento penale per alcuni reati, tra i quali maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, e dunque l’adozione in tempo minore di azioni per la protezione delle vittime. La legge 69/2019 ha inoltre ha introdotto quattro nuovi reati: la “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, la “Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”, la “Costrizione o induzione al matrimonio” e il “Reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”

REGIONE VENETO

La Regione Veneto adotta e applica nel territorio le normative nazionali e comunitarie sul contrasto alla violenza di genere. Nel 2021 ha stanziato risorse e finanziamenti ai Centri Antiviolenza e ai relativi sportelli, alle Case Rifugio e ai 7 Centri per il trattamento di uomini autori di violenza tramite fondi nazionali e regionali.

In Veneto operano 26 Centri Antiviolenza, con 27 Case Rifugio e 37 sportelli antiviolenza diffusi nel territorio; 5 Centri Antiviolenza e 7 Case Rifugio risiedono nella provincia di Padova.

COSA SUCCEDE IN ITALIA

  • 6 milioni 788 donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale;
  • Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente
  • Il 10,6% delle donne ha subito violenze sessuali prima dei 16 anni
  • 1175 donne sono state uccise dal 2012 ad oggi (dati Istat)

Dal  1 gennaio al 20 novembre 2022 sono 104  le donne uccise, di cui 88 in ambito familiare/affettivo; di queste, 52 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner (dati Min. interni).

Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso diminuisce il numero delle vittime di genere femminile, risulta in flessione sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 68 scendono a 56, sia le donne uccise, che passano da 62 a 52.

Rispetto all’indagine precedente (2006), le violenze sessuali e fisiche sono diminuite di 2 punti percentuali. Ciò è frutto di una maggiore informazione e del lavoro di sensibilizzazione fatto dai centri antiviolenza e dalle associazioni femministe. Grazie ad esse, le donne risultano essere più capaci di prevenire e combattere il fenomeno.

  • Aumento sensibile degli ammonimenti delle questure nei confronti degli uomini che si rivelano uno “strumento estremamente efficace di prevenzione
  • Maggior consapevolezza tra le donne che più spesso considerano la violenza subita un reato (dal 14,3% al 29,6% per la violenza da partner). E’ aumentato anche il tasso di denunce (dal 6,7% all’11,8%)
  • Nel 2020 sono 54.609 le donne che hanno contattato almeno una volta i Centri antiviolenza, 3.964 in più rispetto al 2019
  • Nel 2021 sono state accolte complessivamente 20.711 donne (dati Istat)

I dati però, segnalano anche elementi negativi: Le violenze sono più gravi, aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% al 34,5%).

A PADOVA nel 2021 sono state accolte 1100 donne. Le forme di violenza subite più comuni sono state Psicologica intrafamiliare (750-800), Fisica intrafamiliare (550-600), Economica intrafamiliare (250-300)Dati Centro Veneto Progetti Donna (Centro Antiviolenza di Padova e provincia)

  • Tra le donne accolte nel 2021 al Centro Antiviolenza di Padova, il 73% erano di nazionalità italiana, mentre il 27% di altre nazionalità
  • La fascia di età con maggiore afflusso nel 2021 è stata quella delle donne di età compresa tra 41 e 50 anni
  • Il 45% delle donne accolte erano sposate

COSA SUCCEDE IN EUROPA

  • Una donna su tre ha subito violenza fisica e/o sessuale dall’età di 15 anni
  • Più della metà delle donne è stata molestata sessualmente
  • Quasi una volta su cinque l’autore della violenza contro le donne è il partner
  • Nel 2018, una donna europea ogni 100mila abitanti è stata uccisa. Un dato che supera tale media in 14 dei 24 paesi considerati nell’analisi da Eurostat.
  • I tassi di omicidi femminili più elevati si rilevano in alcuni paesi dell’Europa orientale e meridionale, tra cui due delle repubbliche baltiche, Lettonia (4,12 donne uccise ogni 100mila residenti: il tasso più elevato dell’Unione europea) Lituania (3,57), Malta (1,70), Cipro (1,36) e Bulgaria (1,05). In Italia (0,43 donne uccise ogni 100mila residenti), Polonia e Paesi Bassi (0,42), Irlanda (0,41) e Croazia (0,38).

POLONIA

La Convenzione di Istanbul, ratificata nel 2015, è stata definita il 25 luglio 2020 dal Ministro della giustizia, “un’invenzione femminista che ambisce a giustificare l’ideologia omosessuale”. Il ministro ha inviato una formale richiesta di recesso della Polonia dalla Convenzione.

Ogni anno circa 500 donne muoiono per violenza domestica (dati del 29 luglio 2020 raccolti dal Centro Diritti, Nowakowska)

Nel 2019 in Polonia sono stati oltre 166mila i casi di violenza in famiglia registrati dalla polizia o da testimoni diretti.

Aborto. Il 22 ottobre 2020, il Tribunale costituzionale polacco ha dichiarato incostituzionale la disposizione della legge del 1993 sulle condizioni per l’interruzione di gravidanza nei casi in cui gli esami prenatali o altre considerazioni mediche indicassero un’alta probabilità di anomalia grave e irreversibile o di una malattia incurabile pericolosa per la vita del feto. Questo ha comportato un divieto di aborto de facto, dal momento che la stragrande maggioranza degli aborti legali effettuati in Polonia si basava sul suddetto motivo.

Negli anni precedenti, il numero di aborti registrati dal Ministero della Salute era di 1076 nel 2018 e 1110 nel 2019. Negli ultimi 10 mesi, solo 300 donne polacche hanno avuto accesso ai servizi per l’aborto negli ospedali a causa di una minaccia per la vita e la salute.

A questo attacco in Polonia, come in altri paesi nel mondo, le donne resistono grazie all’azione di organizzazioni (ad es. Abortion without borders) che guidano e aiutano online quelle che non vogliono portare avanti la gravidanza.

NORVEGIA

La Convenzione di Istanbul è entrata in vigore in Norvegia l’1 novembre 2017, ma fin dagli anni 2000 lo stato
norvegese ha posto tra i suoi obiettivi principali quello del contrasto alla violenza di genere, dando origine a piani
nazionali e normative efficaci.
Nel 2022 il gruppo di monitoraggio della Convenzione di Istanbul (GREVIO) ha pubblicato un resoconto della
situazione in Norvegia. Nonostante GREVIO riconosca i numerosi progressi fatti dallo stato norvegese in materia
di violenza contro le donne, sottolinea alcuni punti problematici:

  • GREVIO ha notato come l’approccio nelle politiche recentemente si è spostato da un approccio di genere
    a un approccio universalista, ovvero neutro. GREVIO sottolinea una insufficiente attenzione verso la
    natura di genere del fenomeno della violenza nella stesura dei piani nazionali e delle norme.
  • Nonostante il supporto a disposizione delle vittime di violenza in Norvegia sia notevole, la GREVIO
    sottolinea come ci sia molta discrepanza all’interno del territorio norvegese nella qualità delle
    investigazioni e la presenza di servizi specializzati. In particolare, viene sottolineato come le donne Sami
    (gruppo indigeno), le donne con disabilità e quelle con problemi di dipendenza abbiano poco accesso ai
    servizi.
  • Un altro settore rilevato come problematico è quello della raccolta dati, che non identifica le differenze
    tra uomini e donne nelle loro esperienze di violenza, rendendo i risultati meno efficienti per un contrasto
    alla violenza contro le donne.

Femminicidio
In Norvegia i numeri di omicidi sono molto bassi rispetto al resto del mondo: nel 2019 la media era di 0.6 ogni
100,000 cittadini.
Nonostante i dati rassicuranti, è importante notare che delle donne uccise tra il 2010 e il 2019, il 58% è stata
uccisa per mano di un partner o un ex-partner (per gli uomini solo il 7%).
Nel 2019 le persone uccise da un partner o ex partner sono state 4, tutte donne.
Conseguenze della Pandemia
Un report statale svolto in Norvegia per rilevare gli effetti della pandemia sulla violenza domestica ha mostrato un
incremento del 54% nel periodo di lockdown da marzo a dicembre 2020. 

DANIMARCA

La Danimarca è uno dei Paesi europei con minor disparità di genere: nel 2022 infatti l’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere ha rilevato che l’equità di genere è raggiunto al 77.8% in Danimarca, classificandosi al secondo posto (Svezia 1° in classifica con 83.9%).                                              Nell’ambito della violenza di genere, la Danimarca ha messo in atto azioni notevoli, promulgando leggi come il Rape-Act, basato sul consenso, che fornisce una tutela maggiore per le vittime di violenza sessuale. Inoltre, il governo danese ha lanciato un piano in vigore dal 2019 al 2022 per combattere la violenza psicologica e fisica nelle relazioni intime.

Ciò nonostante, anche in un Paese avanzato come la Danimarca, il problema della violenza contro le donne continua a sussistere: nel 2017, il 23% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito qualche forma di violenza da un partner o un ex partner. Nel 2021 sono stati riportati 2147 casi di stupro, ma solo 1548 sono degli stupri si sono risolti con una condanna.                                                                                                    In Danimarca il 56% delle donne vittime di omicidio lo sono state per mano di un partner o ex partner. Le statistiche indicano che ogni 100.000 donne, 0.6 sono vittime di omicidio intenzionale, la maggior parte deiquali commessi da persone con cui hanno o hanno avuto una relazione intima.

I meccanismi di monitoraggio delle Nazioni Unite hanno rilevato un’altra problematica: il Piano Nazionale danese per combattere la violenza di genere non considera la natura di genere di questo tipo di violenza, usando un linguaggio neutrale come “violenza in relazioni intime” e “violenza da parte di partner”. Questa scelta di linguaggio depotenzia gli sforzi per contrastare la violenza contro le donne, che rimane la forma di violenza di genere nettamente maggiore. 

Il femminicidio commesso da un partner rimane l’omicidio più comune in Danimarca. Nonostante in Danimarca la percentuale di omicidi diminuisca ogni anno, la frequenza dei femminicidi rimane invariata.

TURCHIA

La situazione della Turchia nell’ambito della violenza contro le donne è da tenere sotto osservazione, poiché nel 2021 è stato il primo Paese ad aver abrogato la propria ratifica della Convenzione di Istanbul.

  • Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il 40% delle donne turche è vittima di violenza.
  • In Turchia i dati riferiscono che in media avvengono 3 femminicidi al giorno.
  • Il 40,4% delle vittime di femminicidio in Turchia erano di età compresa tra 26 e 40 anni
  • 2534 donne sono state vittime di femminicidio in Turchia dal 2010 ad oggi.
  • il 12% delle donne turche di età compresa tra i 15 e i 49 anni hanno subito violenze sessuali nel corso della propria vita

 

UNO SGUARDO FUORI DALL'EUROPA

AFGHANISTAN

In Afghanistan non esistono leggi contro la violenza sulle donne. La situazione in Afghanistan non permette di avere dati recenti riguardo la situazione della violenza contro le donne e non essendo membro della Convenzione di Istanbul, non c’è modo di avere un report aggiornato.

  • L’Afghanistan ha uno dei tassi di alfabetizzazione femminile più bassi del mondo
  • Ogni donna in Afghanistan ha in media 6 figli e ha una speranza di vita di 44 anni
  • Si stima che tra il 60% e l’80% delle donne è costretta a matrimoni forzati e spesso precoci, la metà delle ragazze afghane si sposa a un’età inferiore ai 15 anni
  • Tra i 10 e i 14 anni le bambine costrette al matrimonio subiscono più facilmente violenza sessuale (per il 33%) e violenza fisica (62%)
  • Il 95% dei casi di suicidio riguarda le donne, tra le cause la violenza fisica e i matrimoni forzati

Uno studio di Global Rights del 2014 sulla violenza contro le donne, effettuata in 16 delle 34 province afghane, ha rilevato che l’84.9% delle donne che vivono in zone rurali ha subito almeno una forma di violenza (fisica, psicologica o sessuale) contro il 69,4% delle donne che vivono in aree urbane”.

STATI UNITI

La realtà USA è molto eterogenea e ci sono variazioni, anche notevoli, da stato a stato, ma la violenza di genere accomuna le 50 realtà statali statunitensi: ben 3 donne al giorno vengono uccise dal loro compagno, il 28% delle donne ha dichiarato di essere stata oggetto di almeno un episodio di violenza in casa, le donne sono il 71% delle vittime uccise da violenza domestica e ad esse sono da aggiungere le più di 200.000 vittime di violenza non omicida.

Nel solo Texas avvengono oltre 250 femminicidi all’anno, ben il 10% degli omicidi legati alla violenza domestica dell’intera nazione. In questo stato, dove circa il 46% della popolazione possiede un’arma, gli aggressori in possesso di armi da fuoco sono particolarmente pericolosi.

Il governo federale aiuta a mantenere un livello minimo di omogeneità legislativa. Per esempio la legge Violence Against Women Act del 2013 offre alcune tutele alle vittime, limita per 5 anni il possesso di armi da fuoco a chi ha commesso violenza di genere.

La maggiore disomogeneità nei numeri relativi alla violenza di genere si rileva presso le donne native americane e dell’Alaska, che vengono uccise con un tasso 10 volte superiore alla media nazionale.

Il 24 giugno 2022 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che l’aborto negli Usa non è più un diritto riconosciuto a livello nazionale. La Corte ha infatti ribaltato la storica sentenza del 1973 che riconosceva il diritto costituzionale di una donna all’aborto e lo legalizzava a livello nazionale. Cancellando l’aborto come diritto costituzionale, la sentenza ripristina la capacità dei singoli Stati di approvare leggi che lo proibiscano.

COLOMBIA

La Colombia è membro della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW).

  • I dati del 2020 indicano che in Colombia una donna ogni 6 minuti è vittima di violenza.
  • 630 sono stati i casi di femminicidio in Colombia
  • la Fiscalía General de la Nación (FGN) ha registrato 110.071 vittime di violenza intrafamiliare (che include la violenza in una coppia). Nel 75,43% dei casi, le vittime erano donne.

La lettura dei dati raccolti in Colombia va però accompagnata alla comprensione del contesto socio-culturale del Paese. La Colombia è infatti un Paese che è stato attraversato da violenti conflitti, che hanno “normalizzato” molte forme di violenza, tra cui quella agita dagli uomini nei confronti delle donne. Durante i 53 anni di conflitto civile in Colombia, almeno 32.092 persone sono state vittime di violenza contro la propria integrità fisica e sessuale, di cui 29.035 donne e bambine.

MESSICO

Il Messico è stato definito dalle Nazioni Unite come uno dei Paesi più violenti per le donne al mondo. Secondo l’INEGI (Instituto Nacional de Estadìstica y Geografìa) il 70.1% delle donne hanno subito almeno una volta nella propria vita qualche forma di violenza e/o discriminazione.  Sono numeri allarmanti, soprattutto se si pensa che il 49,7%, ovvero la metà delle donne messicane, hanno subito violenze sessuali. Il 2,6 % delle donne sposate, circa 995 954, sono state obbligate ad accasarsi da terzi per una gravidanza indesiderata, o sono state vendute in cambio di soldi dai propri genitori.  Il 39.9% delle donne si trova o si è trovata in una relazione violenta, e il 78,9% di loro non hanno chiesto aiuto.

Femminicidio

Il femminicidio in Messico è un problema di una gravità allarmante: secondo l’OCNF (Osservatorio Cittadino Nazionale sul Femminicidio) ogni giorno vengono uccise mediamente 6 donne. I dati dal SESNSP (Segretariato esecutivo del Sistema di pubblica sicurezza nazionale) del 2019 mostrano una situazione allarmante: 2.833 sono le donne trovate assassinate da gennaio a settembre. In particolare, ha sollevato l’attenzione mondiale il caso di Ciudad Juarez, una città messicana vicina al confine con gli Stati Uniti, che è stata soprannominata “la tomba delle donne”. Questa cittadina deve il macabro nome al tasso elevato di femminicidi: tra il 1993 e il 2010, 941 sono state le giovani donne uccise. Nel 2011 il Governatore della provincia messicana aveva annunciato che 222 erano state uccise nella regione di Chihuahua, 130 di esse solo in Ciudad Juàrez. Da gennaio a ottobre 2022 sono state uccise 12 donne, rendendo la città di Juarez la seconda città con il più alto tasso di femminicidi in Messico. Per i dati disponibili oggi dobbiamo ringraziare quasi esclusivamente le associazioni di donne messicane, che si oppongono all’insabbiamento di dati perpetrato dal governo Messicano.

GUATEMALA

La violenza contro le donne in Guatemala ha avuto un notevole aumento durante la Guerra Civile (1960-1996), quando lo stupro veniva usato come arma di guerra. Sono 36 anni di conflitto interno, con la firma dell’accordo di pace firmato nel 1996 si è aperta una nuova fase politica per il Guatemala. L’accordo di pace al termine della guerra civile è stato il primo trattato di pace nell’america latina a riconoscere la violenza contro le donne.

I lasciti della guerra però rimangono: il Guatemala infatti si classifica tra i Paesi con il più alto tasso di morti violente per le donne (9.7 ogni 100,000), tra il 2018 e il 2020 sono state vittime di femminicidio 417 donne.  Nel 2013, dai dati forniti dall’Istituto nazionale di Scienze Forensi, 748 donne hanno perso la propria vita a causa della violenza di genere, ovvero 2 donne al giorno.                                                                                Nel 2008 è entrata in vigore in Guatemala la Legge contro il femicidio e altre forme di violenza contro le donne; da allora si è registrato un notevole aumento di segnalazioni di violenze (51,790 nel 2012).

Il numero di femminicidi è in calo: da 701 nel 2019 si è passati a 455 nel 2020, una diminuzione del 35%. Il trend in calo è sicuramente una notizia positiva, ma i numeri di donne uccise a causa della violenza rimangono molto alti.

Rimane allarmante anche il tasso di impunità per crimini afferenti alla violenza di genere: è stimato che nei casi di femminicidio, il 98% delle volte l’uomo rimane impunito.

BIBLIOGRAFIA

Visione storica, antropologica e sociologica

La violenza di genere è un problema culturale e sociale che attiene alle relazioni sessuate nelle nostre società e al loro codificarsi attraverso stereotipi e convenzioni sociali i quali riconducono alla struttura simbolica patriarcale dei rapporti tra i sessi.

“non possiamo non pensare che le società sono congiure che soffocano il fratello privato che molte di noi hanno motivo di rispettare, e generano al suo posto un maschio mostruoso, dalla voce prepotente, dal pugno duro, puerilmente intento a tracciare cerchi di gesso sulla superficie della terra entro i quali vengono ammassatigli esseri umani, rigidamente, separatamente, artificialmente; dove dipinto di rosso e di oro, adorno come un selvaggio di piume, nostro fratello consuma mistici riti e assapora il dubbio piacere del potere  e del dominio, mentre noi, le “sue” donne , siamo  chiuse a chiave  tra le pareti domestiche, senza spazio alcuno nelle molte società di cui la società si compone.(Le tre Ghinee-  Virginia Woolf)

SAGGI


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Violenza, numero monografico di “Genesis. Rivista della Società Italiana delle Storiche”, a cura di Maria Clara Donato e Lucia Ferrante, n. IX/2,

 

Legislazione internazionale , dati

Normativa Internazionale (Nazioni Unite/Consiglio d’Europa)

Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, approvatadall’AG dell’ONU nel 1979 ed entrata in vigore nel Settembre 1981

Protocollo Opzionale alla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, adottato nel Dicembre 1999 ed entrato in vigore nel Dicembre 2000

Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne, adottata nel 1993

Dichiarazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza domestica contro le donne, A/RES/58/147 del 2003

Raccomandazione 1582 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa sulla violenza domestica contro le donne del 2002

Raccomandazione 1681 dell’Assemblea Parlamentare del consiglio d’Europa sulla Campagna per combattere la violenza domestica contro le donne del 2004

Rapporti della prima Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, le sue cause e le sue conseguenze, Radhika Coomaraswamy (1994-2003):

E/CN.4/1995/42: Preliminary report (1994)
E/CN.4/1996/53: Violence in the family (1996)
E/CN.4/1997/47: Violence in the community (1997)
E/CN.4/1998/54: Violence perpetrated and/or condoned by the State (1998)
E/CN.4/1999/68/Add.4: Policies and practices that impact women’s reproductive rights and contribute to, cause or constitute violence against women (1999)
E/CN.4/1999/68: Violence against women in the family (1999)
E/CN.4/2000/68: Trafficking in women, women’s migration and violence against women (2000)
A/CONF.189/PC.3/5: Race, gender and violence against women (2001)
E/CN.4/2001/73: Violence against women perpetrated and/or condoned by the State during times of armed conflict, 1997-2000 (2001)
E/CN.4/2002/83: Cultural practices in the family that are violent towards women (2002)
E/CN.4/2003/75/Add.1: International, regional and national developments in the area of violence against women, 1994-2003 (2003)
E/CN.4/2003/75: International, regional and national developments in the area of violence against women (1994-2003)

Rapporti della seconda Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, le sue cause e le sue conseguenze, Yakin Ertürk (2003-2009):

E/CN.4/2004/66: Integration of the human rights of women and the gender perspective: violence against women- Towards an effective implementation of international norms to end violence against women (2003)
E/CN.4/2005/72: Integration of the human rights of women and the gender perspective: violence against women- Intersections of violence against women and HIV/AIDS (2005)
E/CN.4/2006/61: Integration of the human rights of women and the gender perspective: violence against women- The due diligence standard as a tool for the elimination of violence against women (2006)
A/HRC/4/34: Implementation of General Assembly Resolution 60/251 of 15 March 2006 entitled “Human Rights Council”- Intersections between culture and violence against women (2007)
A/HRC/11/6: Promotion and protection of all human rights, civil, political, economic, social and cultural rights, including the right to development- Political economy of women’s human rights (2009)
A/HRC/11/6/Add.5: 15 years of the United Nations Special Rapporteur on violence against women, its Causes and Consequences (2009)

Rapporti della terza Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, le sue cause e le sue conseguenze, Rashida Manjoo (2009-2014):

A/HRC/17/26: Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences, Rashida Manjoo (2011)
A/66/215: Advancement of women Note by the Secretary-General- Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences (2011)
A/HRC/20/16: Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences, Rashida Manjoo (2012)
A/HRC/20/16/Add.2: Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences, Rashida Manjoo – Addendum Mission to Italy (2012)
A/67/227: Advancement of women Note by the Secretary-General- Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences (2012)
A/HRC/23/49: Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences, Rashida Manjoo (2013)
A/HRC/26/38: Report of the Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences, Rashida Manjoo (2014)

Riferimenti bibliografici:

La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia, Rapporto ISTAT, 2006

Condizione femminile e Nazioni Unite, recenti sviluppi della politica internazionale per i diritti umani delle donne, Paola Degani, Cleup, Padova, 2010

Il primo rapporto mondiale delle Nazioni Unite sui femminicidi, Barbara Spinelli, articolo pubblicato su Femicidio corredo culturale, Casa delle donne per non subire violenza, Bologna, 2011

Il riconoscimento giuridico dei concetti femmicidio e femminicidio, Barbara Spinelli, pubblicato in AA.VV., “Femicidio: dati e riflessioni intorno ai delitti per violenza di genere” Regione Emilia Romagna – Assessorato Promozione Politiche Sociali, A cura di C. Karadole e A. Pramstrahler, 2011

Relazione sull’Italia della Relatrice speciale dell’ONU sulla violenza di genere, Amnesty International Italia, 2012

Il femminicidio come reato. Spunti per un dibattito italiano alla luce dell’esperienza cilena, Emanuele Corn, diritto penale contemporaneo, 2013

Femicide in Europe, Barbara Spinelli pubblicato nel Rapporto “Femicide: a global issue that demands action”, ACUNS Vienna Liaison Office, Vienna, 2013

La protezione delle donne vittime di violenza nella prospettiva dei diritti umani – Una riflessione in chiave operativa, Paola Degani e Roberto della Rocca, Cleup, Padova, luglio 2013

XIV relazione al Parlamento sull’attività svolta dal CIDU per l’anno 2012, Ministero Affari esteri, Comitato interministeriale dei diritti umani, Roma, novembre 2013

Verso la fine del silenzio. Recenti sviluppi in tema di violenza maschile contro le donne, diritti umani e prassi operative, Paola Degani, Roberto della Rocca, Cleup, Padova, dicembre 2014

 

 Legislazione  nazionale, dati

 Studi e ricerche nazionali e regionali

Studi e ricerche di Organizzazioni Governative e Non Governative Internazionali e Nazionali, Istituti/Gruppi di ricerca

Amnesty International, Il terrore dentro casa (EGA, Torino 2008)

Amnesty International, Mai più: fermiamo la violenza sulle donne (EGA, Torino 2004)

Associazione Donne Magistrato Italiane (ADMI), La violenza domestica: un fenomeno sommerso (Angeli, Milano 1995)

Caritas Ambrosiana, Donne in difficoltà: violenza e maltrattamento (Oltre il Dialogo, Milano 1997)

Centro Aiuto Donne Maltrattate (C.a.do.m), Rompere il silenzio: l’esperienza del Centro Donne Maltrattate (Angeli, Milano 2005)

Comunità Europea, Rompere il silenzio: Perché una campagna europea – Campagna europea contro la violenza domestica (Ufficio pubblicazioni ufficiali delle Comunità Europee, Luxembourg2000)

Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua, Libere di scegliere: i percorsi di autonomia delle donne per contrastare a violenza di genere (Angeli, Milano 2006)

CREAZZO Giuditta, Mi prendo e mi porto via: le donne che hanno chiesto aiuto ai centriantiviolenza in Emilia Romagna, Milano, Franco Angeli, 2003

DERIU Fiorenza, a cura di, Discriminazione e violenza contro le donne: conoscenza e prevenzione, documentazione dell’Osservatorio sulle donne in difficoltà vittime di violenza e i loro bambini, Milano, Franco Angeli,

Dipartimento per le Pari opportunità (a cura di BASAGLIA Alberta, LOTTI Maria Rosa, MISITIMaura, TOLA Vittoria), Il silenzio e le parole – Il rapporto nazionale Rete Antiviolenza tra le cittàUrban-Italia (Angeli, Milano 2006)

EU.R.E.S Ricerche economiche e sociali, Gli omicidi in ambiente domestico in Italia. Dimensioni e caratteristiche del fenomeno (2006)

Gruppo di lavoro e ricerca sulla violenza alle donne, Maltrattate in famiglia: suggerimenti nell’approccio alle donne che si rivolgono alle forze dell’ordine (Bologna 1999)

Innocenti Digest, La violenza domestica contro le donne e le bambine (UNICEF, Firenze 2000)

Iotunoivoi donne insieme, Percezione della violenza domestica e stereotipi: progetto di ricerca intervento nelle scuole superiori (KappaVu, Udine 2003)

ISTAT, La violenza e i trattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia (ISTAT, Roma 2006)

Rete antiviolenza tra le città URBAN- Italia (a cura di BALSAMO Franca, FILANDRI Marianna Azzurra, BAROLO Francesca, CAPPELLATO Valeria), Violenza contro le donne: percezioni, esperienze e confini – Rapporto sull’area URBAN di Torino, Il segnalibro, Torino, 2004

 

Letteratura , rappresentazioni  teatrali, film

Letteratura
Capone Michela, Per sempre lasciami, Cagliari, Arkadia, 2012

Carlotto Massimo, Videtta Marco, Le vendicatrici. Ksenia, Torino, Einaudi, 2013

Carlotto Massimo, Videtta Marco, Le vendicatrici. Eva, Torino, Einaudi, 2014

Carnaroli Alessandra, Femminimondo. Cronache di strade, scalini e verande, Roma, Polimata, 2011

Carofiglio Gianrico, Ad occhi chiusi, Palermo, Sellerio, 2004

Castellani Lidia, Il corpo non sbaglia, Milano, Salani, 2010

Chiamarlo Amore non si può. 23 scrittrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza sulle donne, Foggia, Casa Editrice Mammeonline, 2013

Choderlos de Laclos Pierre, Le relazioni pericolose, traduzione a cura di L. Chiavarelli, Roma, Newton Compton, 2010

Comencini Cristina, La bestia nel cuore, Milano, Feltrinelli, 2004

Da Re Luisa, Te l’avevo detto io! Dedicato a tutte le donne che subiscono violenza tra le mura domestiche, perché trovino la forza di reagire…, Padova, Panda, 2008

Dandini Serena, Ferite a morte, Milano, Rizzoli, 2013

Dostoevskij Fëdor, La mite, Milano, Feltrinelli, 2008

Ellroy James, Scasso con stupro, Milano, Bompiani, 2007

Ensler Eve, I monologhi della vagina, Milano, Tropea, 2000

Ensler Eve, Io sono emozione. La vita segreta delle ragazze, Milano, Piemme, 2011

Ensler Eve, a cura di, Se non ora quando? Contro la violenza e per la dignità delle donne, Milano, Piemme, 2012

Ensler Eve, Chiedimi scusa, Il Saggiatore, 2019

Ferrara Giuseppina, Lo stupro. Romanzo, Napoli, Rolando, 2007

Fiore Kristian, Stalking. Il nero dentro, Villalba di Guidonia (RM), Aletti, 2010

Glaspell Susan, Una giuria di sole donne, Sellerio, 2006

Grad Powers Marcia, La principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del proprioprincipe azzurro, Milano, Piemme, 2008

Luconi Lucia, Venticinque minuti una notte. Autopsia di una violenza, Serarcangeli, 2008

Magazzeni Loredana, a cura di, Cuore di preda, Antologia poetica contro la violenza sulle donne, Sondrio, CFR Edizioni, 2012

Maraini Dacia, L’amore rubato, Milano, Rizzoli, 2012

Mazzocchi Silvana, Pistagnesi Patrizia, L’amore crudele, Milano, Baldini Castaldi Dalai, 2008

Mazzucco Melania G., Un giorno perfetto, Milano, Rizzoli, 2008

Mc Ewan Ian, L’amore fatale, Torino, Einaudi, 1999

Monroy Beatrice, Niente ci fu, Molfetta, Edizioni La Meridiana, 2012

Mottola Grazia Maria, Confessioni di uno stalker pentito. Una storia vera, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2011

Oates Joyce Carol, Stupro. Una storia d’amore, Milano, Bompiani, 2004

Obber Cristina, Non lo faccio più. La violenza di genere raccontata da chi la subisce e da chi la infligge, Milano, Unicopli, 2012

Ockrent Christine, a cura di, Il libro nero della donna. Violenze, soprusi, diritti negati, Milano, Cairo Editore, 2007

Oliva Marilù, a cura di, Nessuna più. Quaranta scrittori contro il femminicidio, Roma, Elliot,2013

Onal Ayse, Delitti d’onore. Storie di donne massacrate dai familiari, Torino, Einaudi, 2009

Oursler Stephanie, Un album di violenza, Roma, Edizioni delle donne, 1976

Pansa Francesca, Donne che odiano gli uomini, Milano, Oscar Mondadori, 2011

Penfold Rosalind, Le pantofole dell’orco. Storia di un amore crudele, Milano, Sperling & Kupfer,2006

Pirano Claudia, Smettila di camminarmi addosso, Milano, Guanda, 2009

Ravera Lidia, Sorridimi ancora. Dodici storie di femminilità violate, Roma, G. Perrone, 2007

Rocco Aldo, Donne picchiate si ribellano, Roma, Sovera, 2008

Rocco Aldo, GHB. La droga dello stupro, Roma, Sovera, 2009

Rocco Aldo, Perché gli uomini picchiano le donne, Roma, Sovera, 2007

Romano Laura, Lividi. Storie di donne ferite, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2010

Rosselli Andrea, Sono più forte di te. Una storia di stalking, Foggia, Mammeonline, 2010

Roth Philip, Zuckerman scatenato, Torino, Einaudi, 2005

Sara, In un corpo senza carne, Milano, Tea, 2010

Sauvage Moira, Le avventure di questa favolosa vagina, Milano, Tropea, 2009

Scarfò Anna Maria, Zagaria Cristina, Malanova, Milano, Sperling & Kupfer, 2010

Schenetti Marzia, Il gentiluomo. Una storia di stalking, Lurago d’Erba (CO), Il

Sebbar Leila, Si uccidono le bambine. Dalla Francia uno sconvolgente documento su radici e miti della violenza, Milano, Emme, 1979

Sega Maria Teresa, Se questa è una donna. Violenza memoria narrazione, Verona, Cierre Edizioni, 2010

Simi Gianpaolo, La notte alle mie spalle, Roma, Edizioni E/O, 2012

Sipos Nicoletta, Il buio oltre la porta, Milano, Sperling & Kupfer, 2009

Szabò Magda, L’altra Eszter, Torino, Einaudi, 2009

Teodori Maria Adele, Le violentate, Milano, Sugarco, 1977

Thomas Eva, Il silenzio della violenza, Napoli, Pironti, 1989

Tolstoj Lev, Anna Karenina, traduzione a cura di A. Linci, Milano, B.C. Dalai Editore, 2010

Tomlin Jenny, Dietro la porta chiusa. Una storia vera di abusi, abbandono e riscatto, Marina di Massa, Edizioni Clandestine, 2007

Triglia Monica, L’altra faccia della terra. Storie di donne senza diritti e di donne che lottano per ridare loro dignità, Milano, Mondadori, 2011

Vaccari Cinzia, La ragazza in bicicletta. Finché morte non ci separi, Milano, Il Melograno, 2013

Vachss Alice, Vittime sacrificali, Milano, Corbaccio, 1994

Ventimiglia Carmine, Nelle stanze segrete. Violenza alle donne tra silenzi e testimonianze, Milano, Franco Angeli, 1996

Ventimiglia Carmine, La fiducia tradita. Storie dette e raccontate di partner violenti, Milano,Franco Angeli, 2002

Violani Emanuela, Diario segreto dei miei giorni feroci, Torino, Claudian

 

Film, materiali visivi

“A letto con il nemico”, regia di Joseph Ruben, USA, 1991, 96 min.

“Awful Normal”, documentario di Celesta Davis, USA, 2004, 77 min

“Bianca”, cortometraggio di Hendrick Wejmans, Produzione Hagam – Essereincomunicazione, anno 2004

“Bordertown”, regia di Gregory Nava, USA, 1996, 107 min.

“E’ stata lei”, cortometraggio di Francesca Archibugi, con Claudio Santamaria e Benedetta Buccellato, Italia, 2013, 22 min.

Elisa K.”, regia di Jordi Cadena e Judith Colell, Spagna, 2010, 71 min.

“Festen – Festa di famiglia”, regia di Thomas Vinterberg, Danimarca, 1998, 101 min.

“Giglio infranto – Broken Blossoms”, regia di David Wark Griffith, USA, 1919, 90 min.

“Giulia ha picchiato Filippo”, docu-fiction sociale scritto e diretto da Francesca Archibugi, Italia, 2012, 24 min.

“Helena & Glory”, lungometraggio della Collana cinematografica “Mai per amore”, regia di Marco Pontecorvo, con Barbara Bobuolva, produzione Rai Fiction e Ciao Ragazzi, Italia, 2011

“Il cerchio”, regia di Jafar Panahi, Iran, 2000, 90 min.

“Il colore viola”, regia di Steven Spielberg, USA, 1986, 154 min.

“Il segreto di Esma”, regia di Jasmila Zbanic, Austria-Bosnia-Erzegovina-Germania-Croazia,2006, 90 min.

“Il vestito da sposa”, regia di Fiorella Infascelli, Italia, 2003, 100 min.

“Kadosh”, regia di Amos Gitai, Israele-Francia, 1999, 110 min.

“L’amore buio”, regia di Antonio Capuano, Italia, 2010, 109 min.

“L’ultima eclissi (Dolores Claiborne)”, regia di Taylor Hackford, USA, 1995, 132 min.

“La bestia nel cuore”, regia di Cristina Comencini, Italia, 2005, 120 min.

“La ciociara”, regia di Vittorio De Sica, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, Italia-Francia,1960, 100 min.

“La fuga di Teresa”, lungometraggio della Collana cinematografica “Mai per amore”, regia di Margarethe Von Trotta, con Stefania Rocca, produzione Rai Fiction e Ciao Ragazzi, Italia, 2011

“La moglie del poliziotto”, regia di Philip Gröning, Germania, 2013, 175 min.

“La sconosciuta”, regia di Giuseppe Tornatore, Italia, 2006, 115 min.

“Magadalene”, regia di Peter Mullan, Regno Unito, 2002, 119 min.

“Mai senza mia figlia”, regia di Brian Gilbert, USA, 1991, 115 min.

“Meninas”, documentario, regia di Luca Rosini, Brasile, 2007

“Miss Violence”, regia di Alexandros Avranas, Grecia, 2013, 98 min.

“Moolaadè”, regia di Sembene Ousmane, Senegal-Francia, 2004, 124 min.

“North Country – Storia di Josey”, regia di Niki Caro, USA, 2005, 126 min.

“Oltre ogni limite”, regia di Robert Malcom Young, USA, 1986, 89 min.

“Pink Gang”, docu-film di Enrico Bisi, Italia, La Sarraz Pictures, durata 52 min.

“Pomodori verdi fritti (alla fermata del treno)”, regia di Jon Avnet, tratto dal libro di Fannie Flagg, USA, 1991, 130 min.

“Precious”, regia di Lee Daniels, USA, 2009, 110 min.

“Processo per stupro”, di Loredana Rotondo, RAI, Italia, 1979, 60 min.

“Racconti da Stoccolma”, regia di Anders Nilsson, sceneggiatura di Andres Nilsson e Joakim Hansson, Germania-Svezia, 2006, 133 min.

“Ragazze in web”, lungometraggio della Collana cinematografica “Mai per amore”, regia di Marco Pontecorvo, con Carolina Crescentini e Francesca Inaudi, produzione Rai Fiction e Ciao Ragazzi, Italia, 2011

“Se potessimo cambiare il finale”, video-documentario di Alessandra Speciale, Italia, 2006, 48min.

“Sotto accusa”, regia di Jonathan Kaplan, USA, 1998, 111 min.

“StopLies”, video di Luca Maisto, prodotto da SfiammaProduction, anno 2008

“Strage di donne”, puntata speciale della trasmissione televisiva “Presa Diretta” del 24 febbrai 2013, condotta da Riccardo Iacona, racconto di Francesca Barzini, Giulia Bosetti, Sabrina Carreras e Riccardo Iacona

“The gift – Il dono”, regia di Sam Raimi, USA, 2000, 111 min.

“The Whistleblower” , regia Larysa Kondracki, Canada-Germania, 2010, 112 min.

“Ti do i miei occhi”, cortometraggio di Iciar Bollain, Spagna, 2003, distribuzione Lucky Red home video, Roma, 2005, 116 min.

“Tina – What’s Love Got to Do With It”, regia di Brian Gibson, USA, 1993, 118 min.

“Troppo Amore”, lungometraggio della Collana cinematografica “Mai per amore”, regia di Liliana Cavani, con Antonia Liskova, produzione Rai Fiction e Ciao Ragazzi, Italia, 2011

“Un giorno perfetto”, regia di Ferzan Ozpetek, tratto da un libro di Melania Mazzucco, produzione Fandango in collaborazione con Rai Cinema, Italia, durata 105 min., 2008

“Una su tre”, documentario scritto da Nerina Fiumanò, Stefano Villani, Antonio De Luca e Michele Maggi, diretto da Claudio Bozzatello, con Angela Finocchiaro, Marina Rocco, Ottavia Piccolo e Debora Villa, produzione Cinerentola, Italia 2011, durata 52 min.

“Uomini che odiano le donne”, regia di Niels Arden Oplev, tratto dal romanzo di Stieg Larsson, Svezia-Danimarca, 2009, 152 min.

“Via dall’incubo (Enough)”, regia di Michael Apted, USA, 2002, 116 min.
“Vivantes”, regia di Ould Khelifa, Algeria, 2007

“Water – Il coraggio di amare”, regia di Deepa Metha, Canada-India, 2005, 114 min.


Rassegna teatrale sulla violenza

“15 22”, monologhi scritti da Pina Debbi, regia di Tiziana Sensi, con la partecipazione musicale di Francesca Prestia, 2012

“A te non è mai piaciuto”, monologo scritto da Lidia Ravera in occasione della campagna “Mai più complici” di Se Non Ora Quando, Torino 2012

“Bambole. Storie silenziose di donne”, spettacolo teatrale di e con Maria Candelaria Romero, Musiche di Fiamma Fumana e Hugues Le Bars, Audio e Luci di Paolo Dal Canto, Foto di MarcoRiva

“Donne di sabbia. Testimonianze di donne di Ciudad Juarez”, Lettura teatrale – Documentario con testi di denuncia, Drammaturgia di Humberto Robles, Traduzione e coordinamento di Monica Livoni Larco, Suoni di Gianfranco Mulas, 2006

“Ferite a morte” progetto teatrale scritto e diretto da Serena Dandini, con la collaborazione di Maura Misiti, Italia, novembre 2012

“I monologhi della vagina”, opera teatrale di Eve Ensler, ha debuttato sulla scena Off-Broadway nel 1996 al Cornelia Street Café di New York

“L’amavo più della sua vita”, atto unico di Cristina Comencini, Regia di Paola Rota, con Edoardo Natoli e Irene Petris, Video a cura di Francesco Napoli“

“Le invisibili”, drammaturgia di Emanuela Giordano e Lidia Ravera, regia di Emanuela Giordano, Compagnia Teatro Stabile d’Abruzzo – Società per Attori 

“Lo stupro”, monologo di Franca Rame, tratto da “Sesso, tanto per gradire” di Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fò, anno 1994, disponibile in dvd, registrazione effettuata al Teatro Smeraldo di Milano l’8 marzo 1995, distribuito da Gruppo Editoriale L’Espresso

“Lettere dalla violenza. Racconti di vite violate”, regia di Beatrice Scialoia, reading a cura della Compagnia teatrale Solopostinpiedi

“Lontano dagli occhi. Storie di tratta e di prostituzione”, spettacolo teatrale, testo e drammaturgia di Elena Bellei, regia di stefano Tè, Modena, Teatro dei Venti

“Luna di mele”, spettacolo teatrale di e con Adriana Giacchetti e Francesca Varsori, produzione Luna e L’Altra Teatro, Italia, 2012

“Oltre la soglia”, reading sulla violenza contro le donne a cura di Alessandra Tomassini e Beatrice Schiros

“Passi affrettati”, spettacolo teatrale ideato e scritto da Dacia Maraini, otto storie vere di violenza contro le donne raccolte attraverso Amnesty International e rielaborate drammaturgicamente